Web Marketing Festival 2019: noi c’eravamo

25.06.2019

Visto che l’obiettivo è quello di non farci mai mancare niente, indovinate un po’? Dal 20 al 22 giugno siamo stati al Web Marketing Festival 2019 presso il palacongressi di Rimini: il più grande festival sull’innovazione digitale e sociale. Sostanzialmente un mare pieno di squali in cui nuotiamo tutti i giorni.

Tantissimi i temi affrontati: social media, robotica, intelligenza artificiale, startup & imprenditorialità, professioni digitali, open innovation, cambiamenti climatici e pubblicità. Una fucina di idee che grazie al contributo delle persone ha permesso al Festival di diventare uno strumento per rispondere a esigenze e bisogni della società: imprese, studenti, professionisti, istituzioni.

Cosa ci siamo portati a casa a parte il badge d’ingresso? Ecco qualche spunto made in Coo’ee:

  • Roberto Saviano invita a smettere di essere neutrali. Prendere una posizione è importante e lo stesso tema è stato riproposto più volte durante il convegno, perché prendere decisioni e schierarsi anche nel lavoro di ogni giorno può essere importante per fare passi in avanti in situazioni di stallo e per distinguersi dalla massa. Le pecore nere non sono ancora passate di moda.
  • Le fake news e i finti commenti sui social sono stati un tema molto trattato. Per dirne una: il post più condiviso su Facebook durante l’ultima campagna presidenziale americana era «il Papa appoggia Trump», ma non era vero. Ma come potrebbe esserlo?
  • WeRoad: una piattaforma digitale italiana di viaggi di gruppo con target 25-50 lanciato nel 2016 e oggi primo in Europa come presenza sui social e secondo al mondo. La strategia? Creare reali contenuti che piacessero ai follower. Zero tool automatizzati, zero bot. Solo fotografie vere, post scritti a mano, uno staff che crede in quello che fa e si dedica a rispondere agli utenti per creare contenuto. Content strategy che prevale su SEO e altri numeri. Una comunicazione pulita e organizzata in classico stile agency ma applicata al digitale. What else?
  • Il founder di Gummy Industries dice che Facebook e Instagram sono diventati paid media come la televisione. Si può lasciare da parte il piano editoriale e concentrare gli sforzi solo in alcuni periodi dell’anno, quelli più importanti per il nostro brand. La pubblicazione regolare e assillante di fatti irrilevanti per i follower sta riempiendo i social di fuffa che non genera nessun tipo di engagement. I principali brand su Facebook con decine di milioni di follower hanno poche centinaia di like negli ultimi post. Sta morendo Facebook o sta morendo la buona comunicazione?
  • Yandex è uno dei più grandi motori di ricerca al mondo e afferma che rispetto ai competitor che ottengono il 90% di revenue dagli ads online, loro ottengono il 20% dei loro ricavi dai loro sistema di taxi intelligente e dicar sharing. Sono mezzi di valore per l’advertising, mezzi di comunicazione da sfruttare. Inoltre il loro assistente vocale Alice viene usato per l’80% delle ricerche durante la guida, contro la percentuale del 20% durante un normale utilizzo. Come se non bastasse Yandex ha digitalizzato tutti i cartelloni pubblicitari a Mosca. Anche all’interno, qualunque affissione è digitalizzata e connessa allo stesso network, controllata da un’interfaccia centrale che consente di modificare con un click la pubblicità mostrata. Soprattutto è possibile vedere quali pubblicità c’erano prima e decidere di conseguenza quali mostrare successivamente per dare seguito alla campagna. È possibile avere le impressioni reali che ha avuto quel billboard anche per grandi affissioni davanti alle automobili, grazie al conteggio dei secondi di chi si è fermato a guardarlo. Avendo un tale controllo sulle affissioni esse diventano una parte integrante della comunicazione e assumono un ruolo fondamentale per creare storytelling digitale.

Cosa rimane da dire dopo un evento del genere? La storia del Web Marketing Festival è l’unione di migliaia di storie: le nostre e quelle di tutti coloro che in questi anni ne hanno preso parte. Una generazione che parla la stessa lingua e che ogni giorno affronta le sfide che il mondo digitale ci mette di fronte. Per questo e molto altro… we make future.

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