No, non è un pesce d’aprile in ritardo. Anzi, siamo stati gli unici a non scherzare nell’unico giorno in cui era permesso. Oggi siamo coo’ee a spiegare tutto: #siamocooee è la nostra nuova campagna di comunicazione, on air da poche ore nei maxi formati ledwall di Milano, in collaborazione con la concessionaria Acone Associati, ma non solo: anche su stampa, digital e social.
Anche questa volta ci siamo guardati bene negli occhi e siamo partiti da noi, dal nostro «togliere, togliere, togliere.», che non è solo un’azione o un messaggio: è uno stile, un modo di fare le cose che noi applichiamo alla comunicazione (e anche un po’ alla vita). Tutto quello che per noi è «togliere, togliere, togliere.» ha un valore, una marcia in più.
Ma noi viviamo sempre questa ambivalenza: un momento siamo quelli di «togliere, togliere, togliere.», e il momento successivo siamo coè, còe, coii, cuee, oppure quelli del «ma come si dice?». Insomma, il concetto è lo stesso per chiunque faccia comunicazione: comunicare è difficile se le cose non si dicono nel modo giusto.
E visto che dire le cose nel modo giusto a noi un po’ ci riguarda, abbiamo deciso di mostrarci per quelli che siamo: essenziali.
È un concetto che va oltre il semplice gioco della pronuncia, ma necessariamente lo include senza il bisogno di spiegarlo. Per questo è profondo, per questo è forte, per questo è «togliere, togliere, togliere.»
Quindi, il modo giusto per dire coo’ee è scritto proprio coo’ee.