Come si promuove un’agenzia di comunicazione nel 2019? Esattamente come qualsiasi altro prodotto: si individuano i punti di forza, il pubblico, si analizza il mercato, si mette in moto la creatività… e poi si fa un incontro di wrestling.
L’incontro di Coo’ee ha avuto due protagonisti d’eccezione: da una parte l’eccesso, l’esagerazione, lo stereotipo dell’abbondanza, e dall’altra la semplicità, l’insospettabile efficacia del minimo indispensabile. È il collegamento diretto al claim della nostra agenzia: «togliere, togliere, togliere.», un invito esplicito a evitare il superfluo e andare dritti al punto, all’essenziale.
L’essenzialità è un concetto semplice e va comunicato come tale. Che sia di un posizionamento, di una comunicazione o di un messaggio, il nostro è un elogio alla semplicità che condanna le abbondanze, il superfluo e tutto ciò che ingolfa la nostra quotidianità e ci impedisce di vedere oltre lo specchio.
Quando è arrivato il momento di pensare al nuovo spot, ci siamo seduti a un tavolo e abbiamo cercato di immaginare un contesto in cui l’eccesso, la ridondanza e la sovrabbondanza fossero per definizione protagonisti. Inutile dire che il wrestling ha vinto a mani basse. Così ci siamo divertiti a ribaltare la prospettiva, a sfatare il luogo comune del «più grande è più forte», in poche parole a giocare d’astuzia.
L’avversario della semplicità è una figura non proprio rassicurante: indossa una maschera di pelle verde che fa pandant con il mantello, è alto 1.92, ha smesso di pesarsi quando la bilancia ha superato i 145kg e di mestiere fa il wrestler. È conosciuto nell’ambiente come Monsta ed è altrettanto famoso per i suoi modi, non esattamente educati, di «maneggiare» gli avversari. Certo, il wrestling è fatto di spettacolo e di colpi più esibiti che realmente sferzati, ma per chi non è un atleta ben allenato non c’è alcuna garanzia per l’incolumità personale.
Uno spot come questo è un investimento per il futuro, un modo distintivo per promuovere una precisa filosofia creativa e rimarcare il nostro approccio indipendente, creativo, ma soprattutto… libero.
«Togliere, togliere, togliere.» sul ring, per strada, nelle piazze, ovunque.